La descrizione, molto ricca di particolari, del funerale di Patroclo (Iliade, libro XXIII), ricorda in pieno le caratteristiche dei funerali celtici o germanici, con il sacrificio di dodici giovani prigionieri troiani, montoni, buoi, cani, cavalli, e con la raccolta delle ceneri in un urna d'oro: nell'archeologia greca si cominciano a trovare urne metalliche nel XII secolo a.C., ma esse diventano improvvisamente molto più comuni solo nell’VIII secolo. Nel 2020 è stata trovata nella località di Brücken-Hackpfüffel, in Sassonia, la sepoltura di un nobile germanico del V secolo dopo Cristo, in cui erano presenti i corpi sacrificati di bovini, cavalli, cani e di sei giovani donne, a riprova della persistenza persino di certi sanguinosi rituali.
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Diceva Mark Twain, "E' più facile ingannare la gente piuttosto che convincerla di essere stata ingannata"
Omero è una continua fonte di frustrazione per gli archeologi, per i filologi e tutti i commentatori... centinaia di pagine con migliaia di nomi, eventi, riferimenti, località ecc. che però finiscono con il confondere le idee anziché aiutarci a chiarirle. Ma se invece la soluzione fosse diversa da quelle faticosamente elaborate nei secoli dai letterati? Perché Omero continuava a lodare l'arte dell'inganno? Perché dormiva... o perché è lui che ha ingannato tutti per 3000 anni? E i miti sono soltanto delle belle favole oppure nascono da eventi reali di cui si comincia solo ora a intravvedere l'origine?
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