Capitolo 17 – NAVIGATORI E MERCANTI PREISTORICI
“Il vero viaggio di scoperta non consiste
nello scoprire nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi.”
Marcel Proust
Marcel Proust
In questo capitolo spiego che tutti i popoli del bacino mediterraneo sono in gran parte di origine europea. E non solo gli esseri umani...
[...] è interessante anche vedere
come l'origine nordica può forse spiegare anche le caratteristiche del gatto
domestico, che per gli egizi era un animale sacro e importantissimo. Si
ritiene che sia stato addomesticato nel Medio Oriente
a partire dal gatto selvatico africano, circa 10.000 anni fa, in coincidenza
con la nascita dell'agricoltura e del bisogno di proteggere i raccolti dai
roditori. Il gatto però ha una folta pelliccia, è abilissimo ad arrampicarsi
sugli alberi (anche se magari non è altrettanto abile a scendere, ma questo non era un
problema nell'Europa antica, che essendo coperta da intricate foreste da tutti
i lati, gli permetteva di trasferirsi da un albero all'altro senza quasi mai
dovere scendere a terra, finché non trovava un ramo abbastanza basso), quando cade
riesce sempre a girarsi sulle quattro zampe, ha un'ottima vista in condizioni
di scarsa luminosità, ha baffi sensibili (le vibrisse) per muoversi al buio, tutte
qualità tipiche di un animale adatto all'habitat delle foreste di latifoglie
temperate; anche se poi la sua intelligenza e capacità di adattamento, e la
simbiosi con l'uomo, gli hanno consentito di vivere a tutte le latitudini e in
tutti gli ambienti, deserti compresi. Il gatto selvatico europeo sembra essere
poco incline alla domesticazione, ma può darsi che anche nel suo caso, come è
successo al lupo trasformatosi in cane dopo millenni di selezione, l'uomo abbia
provveduto a selezionare gli esemplari più mansueti per vivergli accanto,
portandoli poi con sé nelle sue rotte di migrazione; qualche esemplare può
avere preferito la libertà alla vicinanza ingombrante del suo compagno bipede,
tornando a inselvatichirsi anche in ambienti molto diversi dal suo habitat
naturale, per finire magari con l'essere nuovamente adottato dagli esseri umani.
Mentre nell'Egitto le prime tracce di domesticazione risalgono al 2000 avanti
Cristo, si è recentemente scoperta a Cipro una tomba umana del 7500-7000 a.C.
con dei resti di un gatto con caratteri simili (ma non uguali) alla specie
selvatica africana. A buon diritto il nostro amico peloso può considerarsi per
eccellenza l'animale del mistero! Se poi osserviamo che la maggior parte delle
colonie di felini randagi delle nostre città si trova a vivere in mezzo ai
ruderi antichi, allora possiamo dedurne che ci sia una notevole correlazione
tra i gatti e l'archeologia…addirittura, a Roma, la più grossa comunità
di gatti amanti della storia antica ha scelto di risiedere proprio
nel luogo dove fu assassinato Giulio Cesare!
Un articolo da "Le Scienze" http://www.lescienze.it/news/2016/09/22/news/gatti_antichi_diffusione_genetica_domesticazione-3243368/?ref=nl-Le-Scienze_23-09-2016
Statua e mummia di gatto, Egitto, Museo del Castello del
Buonconsiglio, Trento
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